lunedì 14 gennaio 2013

Il 'populismo' traduttivo

Ogni tanto fa piacere leggere la 'Comunicatio' (latinismo maccheronico in linea con il valore di certa prosopopea) che certi autori proclamano dall'ambone del proprio blog. So che non si dovrebbe utilizzare il termine 'ambone' poiché fortemente clericale. Ma tant'è...

Non abbiamo bisogno di 'annales' in cui si sommano, computano le 'contraddizioni' tra diversi punti di vista ma uniti da un obiettivo comune cioè arginare le menzogne: più volte abbiamo chiesto confronti diretti - con chiunque - ma nulla di tutto ciò.

E' per questo che - prendendo spunto dalla politica - abbiamo capito che la tecnica utilizzata dal Cavaliere, ad es., è metodologica, direi 'popperiana' e quindi riproducibile ed applicabile anche ad ambienti non strettamente elettorali o partitocratici ma sicuramente propagandistici.

Il tema è questo: il problema non risiede in 'chi è inseguito' bensì in 'chi insegue'.

'Confutatio' ha già pronta una serie di articoli e di riflessioni; questa passa anzitutto al vaglio dell'espressività al fine di rendere asettiche e non emotivamente coinvolte/coinvolgenti alcune dissertazioni.

Abbiamo anche fatto acquisti ultimamente.

Ma ribadiamo: non abbiamo fretta.
Non è prioritario né fondamentale adesso concentrarsi sulle confutationes serrate.

Quando avremo tempo - dopo attenta analisi - posteremo le conclusioni cui siamo giunti e lo faremo nel più classico dello stile AM: terzo e distaccato.

Di personaggi che usano la retorica come arma di persuasione ne abbiamo anche troppi.
Noi continuiamo sul binario dell'Eterodossia che guarda certamente al Dubbio ('Dubium sapientiae initium' - Descartes): ma rimane saldamente al comando della lotta contro il Verosimile o - con neologismo grecizzante - versus la 'diabolocrazia' ovvero il potere esercitato dall'inganno.

Tutto qui.




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