Di seguito e con estremo piacere:
" La Bibbia contiene molti segreti e ciò è noto da millenni agli ebrei attraverso i testi della tradizione orale. Alcune delle cose spiegate da Mauro Biglino sono comuni agli ebrei, ma risultano totalmente estranee e sorprendenti ad un pubbli
co non ebraico abituato a leggere
la Bibbia dalle traduzioni. Per esempio il termine ebraico “mal’ach”
tradotto in italiano con “angelo” ha spesso come soggetto gli essere
umani comuni. Sono relativamente pochi i casi in cui il termine
“mal’ach” indica apparizioni fuori dal comune. Questo per l’ebreo che
legge la Bibbia in ebraico è assolutamente normale. Gli angeli,
nell’ebraismo sono anche le azioni divine, che possono essere portate a
termine attraverso vari mezzi, fra cui: comuni cittadini, profeti,
microorganismi e cose materiali e queste stesse cose sono dette
“mala’achim” ovvero “coloro che svolgono un compito”.
Che la Bibbia parli di ingegneria genetica è noto da sempre agli ebrei attraverso il Talmud, ma gli autori del Talmud non attribuirono mai tali conoscenze scientifiche avanzate ad esseri provenienti da altri mondi, come appunto vuole la linea interpretativa di Mauro Biglino. L’ingegneria genetica altro non fu che l’eredità degli umani che vissero prima del diluvio universale narrato nella Bibbia (racconto presente in altre forme in varie altre tradizioni distanti nel tempo e nello spazio). In 1656 anni, la durata dell’era prediluviana si raggiunse un livello scientifico clamoroso, in parte derivante dal fatto che i prediluviani sapevano sfruttare pienamente la memoria e le altre parti del cervello con tutte le specialità cui esso è dotato. In parte perché avevano una vita longeva, conseguenza del tipo di atmosfera diverso che vi era prima del diluvio la quale rallentava notevolmente l’invecchiamento.
Nel Talmud non è narrata la favola degli angeli caduti; questi, come testimoniato da vari scritti ebraici antichi, altro non sono che i governanti di quel mondo, detti “shoftim” = “giudici”. Nella Bibbia i cosiddetti “figli di D-o”, che in ebraico l’originale ha: “benè haelohim”, altro non sono che la categoria della classe dirigente. Gli “elohim”, come vuole l’etimologia di questo termine, altro non sono che i “giudici”. Il termine “ben”, in ebraico spesso designa appartenenza oltre che figliolanza. Pertanto i benè haelohim sono coloro che appartengono alla classe degli elohim ovvero dei giudici umani, assolutamente umani.
Su varie cose Mauro ha ragione: la Bibbia, come egli afferma, non è un libro di religione; ma questo discorso, come d’altronde anche altre cose simili che afferma, non riguardano certamentegli ebrei e l’Ebraismo, né la religione ebraica perché questa è quasi sconosciuta e proibisce severamente il proselitismo. Dunque, dato che non ha mai avuto una volontà di divulgazione, i suoi contenuti rimangono ignoti ai più.
L’errore di Mauro, sta nello strumentalizzare alcuni termini biblici per costruirvi, su questi pochi, tutte le sue “teorie”. Altri termini sono stati trattati correttamente da Mauro, altri sono stati di proposito amplificati ed adattati ad un contesto assolutamente inesistente nella Bibbia, altri ancora attribuendogli significati totalmente inventati, se non lui direttamente, attraverso la letteratura che usa da supporto.
Gli ingegneri genetici erano i “refaim” vocalizabile altrimenti con “rofim”=medici, e non gli “elohim”. Questi c’entrano in parte, nell’era prediluviana per l’appoggio a questi concesso come rappresentanti del potere.
Y-H-W-H non è, come dice Mauro, il governatore di una parte del territorio; ma Egli è “konè shammaim waArez” = padrone del Cielo e della Terra, ovvero della totalità dell’Universo.
Non si può fare affidamento a quattro pezzi di coccio per interpretare una letteratura così ricca come la Bibbia. Per questa ci vuole conoscere bene la tradizione orale ebraica che ci istruisce su come venivano letti ed interpretati nell’antichità i termini biblici che oggi altrimenti ci risulterebbero assoluti arcani e ciò comunque rimangono realmente per chiunque l’ignora. Mauro Biglino non fa alcun cenno a questa assolutamente indispensabile letteratura da cui noi ebrei abbiamo imparato il linguaggio per leggere la Bibbia.
Inoltre Mauro commette un comune errore grossolano: Il termine ebraico “Elohim” è nella sua forma più frequente al singolare, un tipo di singolare caratteristico delle lingue semitiche, e non, come egli dice, un plurale riferito ad una classe di extraterrestri. Nella Bibbia sono comuni termine il cui numero singolare è assolutamente indiscusso, come ad esempio “be’alim” e “adonim” ed anche nella forma femminile come per esempio la “behemot” del libro di Giobbe, che è una bestia al singolare e non una classe di bestie. Affermare che “Elohim” sia un plurale anche quando è chiara la forma grammaticale delle parole che lo circondano è ormai un luogo comune. Come anche affermare che Elohim è plurale di El. I due termini derivano da radici assolutamente diverse. Elohim ha il suo singolare che è “eloah”(he finale con mappik), mentre il plurale di “el” è “elim”, termine quest’ultimo che mai è usato per designare il D-o degli ebrei (anche se non sarebbe nemmeno scorretto etimologicamente).
I kerubini, è noto agli ebrei attraverso il Talmud, che sono degli oggetti meccanici, una specie di robot che servivano a proteggere l’arca, ovvero la cassaforte che conteneva cose preziosissime e nel frattempo pericolosissime. Questo era un congegno di protezione ad alta tecnologia sicuramente più efficiente dei sistemi oggi usato nelle banche moderne. Ma come detto, l’alta tecnologia, secondo la tradizione ebraica proveniva dalla precedente era prediluviana e non dagli extraterrestri.
Il capitolo sul “satan” Mauro Biglino lo ha egregiamente trattato e su ciò gli faccio i miei migliori complimenti. Non fa una piega; mancano però le citazioni ebraiche ad alto livello.
Leggete bene i libri di Mauro, imparerete tante cose, egli mostra una verità ancora allo stato embrionale anche se piena di errori, poi vedrete che con il vostro impegno ed approfondimento arriverete a comprendere che quell’ “extraterrestre” che vi ha creati è il Solo Creatore dei mondi terrestri ed extraterrestri.
Che la Bibbia contiene un’alta moralità è indubbio per gli ebrei di tutti i tempi. Anche se generalmente gli ebrei non hanno voglia di spiegarsi su questi temi, sono convinto troverete la spiegazione a quegli interrogativi comuni, che non si risolvono certo con l’uso di una traduzione.
Sto leggendo ancora i libri di Mauro Biglino, forse, se saranno graditi, seguiranno altri commenti. Basta però che non vengano liquidati con frasi colme di vittimismo, tipo: ” Biglino è attaccato perché mette in crisi la fede”. Gli ebrei non hanno il problema della crisi della fede, né gli ebrei religiosi, né i non religiosi e… come dice lo stesso Biglino: molte cose che egli scrive le scrivono anche i rabbini.
Shalom "
Che la Bibbia parli di ingegneria genetica è noto da sempre agli ebrei attraverso il Talmud, ma gli autori del Talmud non attribuirono mai tali conoscenze scientifiche avanzate ad esseri provenienti da altri mondi, come appunto vuole la linea interpretativa di Mauro Biglino. L’ingegneria genetica altro non fu che l’eredità degli umani che vissero prima del diluvio universale narrato nella Bibbia (racconto presente in altre forme in varie altre tradizioni distanti nel tempo e nello spazio). In 1656 anni, la durata dell’era prediluviana si raggiunse un livello scientifico clamoroso, in parte derivante dal fatto che i prediluviani sapevano sfruttare pienamente la memoria e le altre parti del cervello con tutte le specialità cui esso è dotato. In parte perché avevano una vita longeva, conseguenza del tipo di atmosfera diverso che vi era prima del diluvio la quale rallentava notevolmente l’invecchiamento.
Nel Talmud non è narrata la favola degli angeli caduti; questi, come testimoniato da vari scritti ebraici antichi, altro non sono che i governanti di quel mondo, detti “shoftim” = “giudici”. Nella Bibbia i cosiddetti “figli di D-o”, che in ebraico l’originale ha: “benè haelohim”, altro non sono che la categoria della classe dirigente. Gli “elohim”, come vuole l’etimologia di questo termine, altro non sono che i “giudici”. Il termine “ben”, in ebraico spesso designa appartenenza oltre che figliolanza. Pertanto i benè haelohim sono coloro che appartengono alla classe degli elohim ovvero dei giudici umani, assolutamente umani.
Su varie cose Mauro ha ragione: la Bibbia, come egli afferma, non è un libro di religione; ma questo discorso, come d’altronde anche altre cose simili che afferma, non riguardano certamentegli ebrei e l’Ebraismo, né la religione ebraica perché questa è quasi sconosciuta e proibisce severamente il proselitismo. Dunque, dato che non ha mai avuto una volontà di divulgazione, i suoi contenuti rimangono ignoti ai più.
L’errore di Mauro, sta nello strumentalizzare alcuni termini biblici per costruirvi, su questi pochi, tutte le sue “teorie”. Altri termini sono stati trattati correttamente da Mauro, altri sono stati di proposito amplificati ed adattati ad un contesto assolutamente inesistente nella Bibbia, altri ancora attribuendogli significati totalmente inventati, se non lui direttamente, attraverso la letteratura che usa da supporto.
Gli ingegneri genetici erano i “refaim” vocalizabile altrimenti con “rofim”=medici, e non gli “elohim”. Questi c’entrano in parte, nell’era prediluviana per l’appoggio a questi concesso come rappresentanti del potere.
Y-H-W-H non è, come dice Mauro, il governatore di una parte del territorio; ma Egli è “konè shammaim waArez” = padrone del Cielo e della Terra, ovvero della totalità dell’Universo.
Non si può fare affidamento a quattro pezzi di coccio per interpretare una letteratura così ricca come la Bibbia. Per questa ci vuole conoscere bene la tradizione orale ebraica che ci istruisce su come venivano letti ed interpretati nell’antichità i termini biblici che oggi altrimenti ci risulterebbero assoluti arcani e ciò comunque rimangono realmente per chiunque l’ignora. Mauro Biglino non fa alcun cenno a questa assolutamente indispensabile letteratura da cui noi ebrei abbiamo imparato il linguaggio per leggere la Bibbia.
Inoltre Mauro commette un comune errore grossolano: Il termine ebraico “Elohim” è nella sua forma più frequente al singolare, un tipo di singolare caratteristico delle lingue semitiche, e non, come egli dice, un plurale riferito ad una classe di extraterrestri. Nella Bibbia sono comuni termine il cui numero singolare è assolutamente indiscusso, come ad esempio “be’alim” e “adonim” ed anche nella forma femminile come per esempio la “behemot” del libro di Giobbe, che è una bestia al singolare e non una classe di bestie. Affermare che “Elohim” sia un plurale anche quando è chiara la forma grammaticale delle parole che lo circondano è ormai un luogo comune. Come anche affermare che Elohim è plurale di El. I due termini derivano da radici assolutamente diverse. Elohim ha il suo singolare che è “eloah”(he finale con mappik), mentre il plurale di “el” è “elim”, termine quest’ultimo che mai è usato per designare il D-o degli ebrei (anche se non sarebbe nemmeno scorretto etimologicamente).
I kerubini, è noto agli ebrei attraverso il Talmud, che sono degli oggetti meccanici, una specie di robot che servivano a proteggere l’arca, ovvero la cassaforte che conteneva cose preziosissime e nel frattempo pericolosissime. Questo era un congegno di protezione ad alta tecnologia sicuramente più efficiente dei sistemi oggi usato nelle banche moderne. Ma come detto, l’alta tecnologia, secondo la tradizione ebraica proveniva dalla precedente era prediluviana e non dagli extraterrestri.
Il capitolo sul “satan” Mauro Biglino lo ha egregiamente trattato e su ciò gli faccio i miei migliori complimenti. Non fa una piega; mancano però le citazioni ebraiche ad alto livello.
Leggete bene i libri di Mauro, imparerete tante cose, egli mostra una verità ancora allo stato embrionale anche se piena di errori, poi vedrete che con il vostro impegno ed approfondimento arriverete a comprendere che quell’ “extraterrestre” che vi ha creati è il Solo Creatore dei mondi terrestri ed extraterrestri.
Che la Bibbia contiene un’alta moralità è indubbio per gli ebrei di tutti i tempi. Anche se generalmente gli ebrei non hanno voglia di spiegarsi su questi temi, sono convinto troverete la spiegazione a quegli interrogativi comuni, che non si risolvono certo con l’uso di una traduzione.
Sto leggendo ancora i libri di Mauro Biglino, forse, se saranno graditi, seguiranno altri commenti. Basta però che non vengano liquidati con frasi colme di vittimismo, tipo: ” Biglino è attaccato perché mette in crisi la fede”. Gli ebrei non hanno il problema della crisi della fede, né gli ebrei religiosi, né i non religiosi e… come dice lo stesso Biglino: molte cose che egli scrive le scrivono anche i rabbini.
Shalom "
Salve, leggendo con grande passione i vostri commenti al lavoro di Biglino mi è sorta una domanda. Non entro nel merito della traduzione in quanto sono totalmente ignorante sull'argomento ma, in questo e in un altro articolo, affermate che secondo la tradizione ebraica, parlando di ehlohim, non ci si riferisce ad individui extraterrestri ma ad appartenenti ad una civiltà precente al diluvio. L'affermazione è verosimile in molti suoi aspetti come del resto anche quella che tira in ballo gli extraterrestri.
RispondiEliminaOra, una civiltà avanzata che costruisce i "cherubini", che sempre dai vostri articoli risultano essere oggetti meccanici a protezione dell'arca, e che quindi possiede tecnologia avanzata e che quindi, logicamente, deve avere un numero abbastanza consistente di membri (seppur intelligentissimi) e centri di produzione avanzata, dalle "fabbriche" alle miniere per il recupero delle risorse. Ammettendo che la maggior parte di questa civiltà sia stata spazzata via dal diluvio o da un asteroide o da qualsiasi altra catastrofe naturale, ci sono 2 cose che non quadrano: Perchè non ci sono resti evidenti di questa civiltà, delle sue fabbriche, delle sue miniere, dei mezzi meccanici che costruiva essendo passate solo alcune migliaia di anni da quell'evento a oggi?! E se questa catastrofe ha spazzato via quella civiltà, perchè gli animali non hanno subito la stessa sorte con un'estinzione di massa che invece assolutamente alla scienza non risulta (ad esempio dai carotaggi nei ghiacci e negli strati geologici)?!
Anche ammettendo che la terra sia stata avvolta da una palla di fuoco, o acqua che sia, perchè abbiamo quantità esorbitanti di resti dei dinosauri di 65 milioni di anni fà e assolutamene nulla di quella civiltà se non qualche costruzione megalitica inspiegabile in giro per il mondo?!
Vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione e per l'eventuale risposta. Buon proseguimento.
Ciao Billy.. i resti ci sono, sono nei complessi di Giza, Puma Punku, Baalbek ed altri siti in giro per il mondo. Nel "nuovo mondo" si trovano industrie per la raffinazione dell'oro, resti di complesse strutture di pietra che sembrano tagliate con il laser o macchine a controllo numerico.
EliminaE' molto piu' logico, perche' rispetta l'evidenza (ovvero la non evidenza, visto che prove concrete di antiche tecnologie non ci sono), che i refaim siano provenuti da altrove e andati via.
EliminaCerto che e` come dici tu " molto piu` logico " infatti al mondo sono stati ritrovati numerosi parcheggi per i Taxi extraterrestri...
EliminaSalve Billy, grazie per l'intervento. Mi trovo d'accordo con la risposta di Andrea Zep (aggiungo Sachsahuaman e Tihawanacu, quest'ultima la città adiacente al porto di Puma Punku). Non è vero che non risulti alla scienza ortodossa un problema occorso ai mammiferi all'indomani del 10.500 a.C.: la scomparsa di specie come il Toxodonte o il Mammuth sono al vaglio degli studiosi poiché ne ritengono inspiegabile la repentinità ma solo per un fatto: ancora seguono la convenzionalità dello scioglimento graduale dei ghiacci. Un testo di Brennan " L'enigma di Atlantide" è assai interessante per una carrellata di scoperte di ossa fossili animali (tra cui balene!) ammucchiate dentro spelonche naturali a milioni mescolate con ossa umane, alla rinfusa ma con una certezza: le osservazioni balistiche confermano l'immane violenza con cui furono scagliate via anche per chilometri. Sui possibili ritrovamenti archeologici di cui parla lei, obiezione condivisibile, mi preme sottolineare però un aspetto e del tutto ortodosso archeologicamente: come mai, ad es., degli Etruschi non sono state trovate le città ma esclusivamente le necropoli? Eppure la differenza con i Romani era di pochi secoli e in alcuni momenti storici persino concomitanti (vedere i Re di Roma etruschi); eppure non vi sono tracce di quella civiltà nella propria quotidianità se non sugli affreschi tombali. Quando parliamo di scomparsa della Civiltà Minoica ad opera del supervulcano a caldera Santorini intorno al 1600 a.C. non ci rendiamo conto di ciò che accadde davvero: fu un'apocalisse. Eppure si tende a minimizzare. Parlare di 'qualche costruzione megalitica' è veramente riduttivo: vi sono architettoniche e stili di costruzione identici dall'Egitto all'Asia, all'Estremo Oriente fino in Messico e nel Sud America: e sono tutti riconducibili allo stesso periodo; non solo: a tutte sottende la raffigurazione dell'Orione, fulcro di una religione stellare antichissima citata nella stessa Bibbia tramite il termine 'nephilà'. Ritengo che il pensare al passato attraverso le nostre categorie di pensiero non aiuti nella comprensione: gli Ebrei sapevano, come anche teosofi ed antroposofi, che ad es. le modalità di linguaggio e pensiero negli Antichi avvenivano tramite la memoria e non il ragionamento razionale apparso solo dopo il Diluvio e la trasformazione fisica degli atlantidi. Fantasie? Può darsi: ma suffragate da una serie di scritti sacri, vedi persino Mahabarata indiano (nel quale si accenna all'attacco contro Rama da parte di Atlantide attraverso la 'freccia di fuoco', ricco di descrizioni inerenti le conseguenze di tale attacco che somigliano in maniera inquietante agli effetti devastanti delle due atomiche giapponesi), dove il mito ha preso il posto della realtà. Una realtà assolutamente umana.
RispondiEliminaSalve a tutti! Alla luce delle risposte sulla discussione, sarebbe interessante porsi qualche altra domanda:
Elimina1- se questa civiltà era cosi avanzata, perché ci restano solo reperti e costruzioni in pietra e non ci rimane alcuna traccia degli oggetti e dei meccanismi metallici (come macchine di produzione, o mezzi di trasporto aerei o terrestri)? Possiamo pensare che una società che era in grado di compiere atti di ingegneria genetica potesse prescindere dall'utilizzo dei metalli?
2- e di conseguenza, se questo diluvio o catastrofe naturale é riuscito a spazzare via una intera civiltà cosi sviluppata, ad uccidere quasi tutti i suoi abitanti, a spazzare via gran parte delle conoscenze tecnologiche (che ci sono voluti millenni a recuperare) e praticamente tutti i manufatti metallici che potevano provare l'avanzamento di questa civiltà, come ha fatto a lasciare intatte o quasi cosi tante costruzioni in pietra (città, piramidi ecc)?
Qualcuno ha qualche idea?
I metalli finirono infondo al mare...ovviamente oggi non ne rimane traccia. Era una civiltà che aveva colonizzato soprattutto le coste e non sappiamo come si spostassero. Magari vivevano in modo semplice, avevano la conoscenza ed erano riusciti ad entrare in simbiosi con la natura senza necessariamente costruire grattacieli o grandi metropoli ma solo importanti centri megalitici e piramidi sparsi in tutto il mondo adatti a sviluppare la loro tecnologia.
EliminaAlex Mar la tua idea è perfettamente aderente all'assunto di Popper: peccato che le conclusioni siano esclusivamente ipotetiche. In realtà avresti dovuto terminare con 'busted' cioè 'smentito'. Ma in realtà il campo delle ipotesi è immenso; in fase di traduzione, aldilà dell'incompetenza oceanica del Demontis che oltre Sitchin ha letto se stesso, Mauro spesso traduce in base alla propria considerazione letterale dei fonemi: spesso è incauta (non sempre, va detto) e manchevole di pronuncia che - come ben sappiamo - è parte integrante della traduzione. Questo tipo di analisi o è portata da un madrelingua o è soggetta a continue revisioni. Immagina il termine italiano 'entro': o è prima persona singolare del verbo 'entrare' e dunque esprime un'azione soggettiva precisa ed inconfutabile; oppure è un avverbio temporale/modale grazie al quale viene espresso un range temporale: da una parte un'azione di movimento. Dall'altra unaconsiderazione operativa - ad es. - progettuale. Una esprime 'movimento nello spazio'; l'altra 'considerazioni sul tempo'. E' difficile!
RispondiEliminaCiao a tutti, ma se gli angeli caduti sono una favola allora chi mi spiega da dove deriva la credenza dei demoni da parte degli ebrei?
RispondiEliminaSecondo la Cabala esistono sei categorie di demoni:
Demoni del Fuoco: abitano le regioni più lontane degli Inferi.
Demoni dell’Aria: dimorano e volano intorno agli uomini (comunemente chiamati piccioni).
Demoni della Terra: essi si mescolano agli uomini con il compito di tentarli e ammaliarli.
Demoni dell’Acqua: vivono negli oceani, nei mari e nei fiumi provocando burrasche e naufragi.
Demoni Sotterranei: si celano nei pozzi e sono la causa di terremoti e delle eruzioni vulcaniche.
Demoni delle Tenebre: devono il loro nome al fatto che vivono lontani dal sole.
Demoni del Ghiaccio: devono il loro nome al fatto che abitano i ghiacciai.
Ciao a tutti. Ho seguito qualche conferenza via youtube di Mauro Biglino. Da che mondo e mondo quando si ascoltano affermazioni rilevanti come quelle di Biglino, è giusto sapere come la pensa la controparte. Ora leggendo il commento di Avraham, conoscendo già il suo nickname per aver letto qualche suo post su consulenza ebraica, noto che alcune sue affermazioni seguono la linea di Biglino. Mi riferisco in particolare ad affermazioni riguardo: kerubini,satan, ingegneria genetica,mal’ach...... E ritengo rilevante l'affermazione riguardante civiltà antidiluviane avanzate tecnologicamente. Ora non voglio entrare nel merito delle discordanze tra Biglino ed Avraham perché non conoscendo l'ebraico non potrei permettermi di dire la mia. Però da queste affermazioni mi portano a pensare che, molte convinzioni cristiane, la cui religione è la diretta derivata dell'ebraismo, hanno gettato fumo negli occhi a molti credenti. Alla luce di questi fatti, non sarebbe il caso, per onestà intellettuale verso milioni (se non miliardi) di credenti cristiani, metterli al corrente di queste affermazioni? Avendo buona parte del mondo occidentale fatto un passi avanti e maturato intellettualmente, rispetto ai secoli scorsi, nei rapporti con la religione, non sarebbe di ridimensionare certi concetti ritenuti assodati per la religione cristiana? Infine i filologi ebrei, detentori della conoscenza di questo libro non potrebbero iniziare questo processo?
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