Io preferirei non usare il termine “verità”, ha più sapore di religione, che di ricerca.
Varie spiegazioni di termini biblici ed interpretazioni che Mauro
ha pubblicato solo recentemente nei suoi libri; anche noi, piccolo
gruppo di utenti ebrei israeliani ed italiani del forum biblico ebraico,
ne parliamo già da quasi un decennio.
Poi vi è una sostanziale differenza fra noi e Mauro nell’interpretazione di fatti narrati nella Bibbia nel loro complesso. Noi non abbiamo la “necessità ideologica” di attribuire agli extraterrestri l’alta tecnologia di cui ci parla la Bibbia. Questa vi era perché proveniva da un’altra era precedente in cui visse una civiltà molto evoluta e fra l’altro longeva.
“Che poi voi abbiate le necessità ideologica di sostenere che a fare tutto sono stati gli esperti ebrei lo posso anche capire e non entro neppure nel merito.”
“necessità ideologica”?
Ma abbi pazienza, il mondo ebraico è talmente vario e ricco che non può avere e non ha alcuna “necessità ideologica”. La necessità ideologica può averla chi deve portare avanti una determinata ideologia e se gli manca un solo elemento il castello di carta gli casca. L’ebraismo è un castello di ferro e sussiste già da millenni con mille ideologie e porta sempre in testa la ricerca della verità e non la pretesa di avere la verità. Siamo il popolo più antico della terra ed abbiamo subito le prove più atroci della storia, tutti i tentativi di sterminio, di minare le nostre radici e la nostra tradizione sono tutti miseramente falliti.
Ho solo riportato ciò che dice il nostro antico tramandamento orale senza nessuna “necessità ideologica”.
“A me interessa la conferma inequivocabile della validità della mia traduzione su passi tanto controversi e su cui le religioni, la cosiddetta tradizione e certi sedicenti esoteristi hanno costruito tante falsità.”
Molte conferme le può certamente trovare anche nei nostri forums anche da altri utenti, ma non si illuda… troverà anche le inevitabili smentite. La sua “verità” non è poi tanto diversa da quella delle religioni. Lei parla di “senso letterale” della Bibbia, ma la Bibbia non ha un solo senso letterale e per comprenderla è indispensabile studiare il resto della letteratura ebraica ed i costumi del popolo ebraico. Dopo aver trovato una chiave di lettura del testo, ecco ne viene fuori un’altra, tale da averne tante di letture e di sensi letterali. Nella Bibbia ogni parola è interpretabile ancora nel suo strato più basso, cioè il suo presunto senso letterale, poi vengono gli strati successivi, quelli religiosi e teologici.
“Voi lo sapevate mentre IO l’ho ricavato TRADUCENDO i CODICI EBRAICI scritti nell’ebraico che voi dite che io non conosco!.”
Non credo che qualcuno le abbia detto che non conosce l’ebraico. Semplicemente qualcuno ha notato che da come ha riportato la pronuncia di alcune parole le manca una certa dimestichezza, una certa padronanza con la lettura. Se avesse rivisto bene il testo prima di pubblicarlo sicuramente avrebbe evitato simili commenti. Ma ora leggendo il suo libro mi accorgo che di errori o sviste ve ne sono di più gravi di quelli che già le hanno fato notare: a pag 51 del suo libro, nella traduzione di Gen 3.20, riporta la pronuncia del pronome personale הוא con “hiwà”. Cos’è un’integrazione del kerì uctiv? Mi astengo dal commentare per rispetto alla sua persona.
Shalom
Poi vi è una sostanziale differenza fra noi e Mauro nell’interpretazione di fatti narrati nella Bibbia nel loro complesso. Noi non abbiamo la “necessità ideologica” di attribuire agli extraterrestri l’alta tecnologia di cui ci parla la Bibbia. Questa vi era perché proveniva da un’altra era precedente in cui visse una civiltà molto evoluta e fra l’altro longeva.
“Che poi voi abbiate le necessità ideologica di sostenere che a fare tutto sono stati gli esperti ebrei lo posso anche capire e non entro neppure nel merito.”
“necessità ideologica”?
Ma abbi pazienza, il mondo ebraico è talmente vario e ricco che non può avere e non ha alcuna “necessità ideologica”. La necessità ideologica può averla chi deve portare avanti una determinata ideologia e se gli manca un solo elemento il castello di carta gli casca. L’ebraismo è un castello di ferro e sussiste già da millenni con mille ideologie e porta sempre in testa la ricerca della verità e non la pretesa di avere la verità. Siamo il popolo più antico della terra ed abbiamo subito le prove più atroci della storia, tutti i tentativi di sterminio, di minare le nostre radici e la nostra tradizione sono tutti miseramente falliti.
Ho solo riportato ciò che dice il nostro antico tramandamento orale senza nessuna “necessità ideologica”.
“A me interessa la conferma inequivocabile della validità della mia traduzione su passi tanto controversi e su cui le religioni, la cosiddetta tradizione e certi sedicenti esoteristi hanno costruito tante falsità.”
Molte conferme le può certamente trovare anche nei nostri forums anche da altri utenti, ma non si illuda… troverà anche le inevitabili smentite. La sua “verità” non è poi tanto diversa da quella delle religioni. Lei parla di “senso letterale” della Bibbia, ma la Bibbia non ha un solo senso letterale e per comprenderla è indispensabile studiare il resto della letteratura ebraica ed i costumi del popolo ebraico. Dopo aver trovato una chiave di lettura del testo, ecco ne viene fuori un’altra, tale da averne tante di letture e di sensi letterali. Nella Bibbia ogni parola è interpretabile ancora nel suo strato più basso, cioè il suo presunto senso letterale, poi vengono gli strati successivi, quelli religiosi e teologici.
“Voi lo sapevate mentre IO l’ho ricavato TRADUCENDO i CODICI EBRAICI scritti nell’ebraico che voi dite che io non conosco!.”
Non credo che qualcuno le abbia detto che non conosce l’ebraico. Semplicemente qualcuno ha notato che da come ha riportato la pronuncia di alcune parole le manca una certa dimestichezza, una certa padronanza con la lettura. Se avesse rivisto bene il testo prima di pubblicarlo sicuramente avrebbe evitato simili commenti. Ma ora leggendo il suo libro mi accorgo che di errori o sviste ve ne sono di più gravi di quelli che già le hanno fato notare: a pag 51 del suo libro, nella traduzione di Gen 3.20, riporta la pronuncia del pronome personale הוא con “hiwà”. Cos’è un’integrazione del kerì uctiv? Mi astengo dal commentare per rispetto alla sua persona.
Shalom