sabato 12 ottobre 2013

Definizione di 'neo-evemerismo'

A.S.P.I.S. - acrostico per Associazione Scientifica per il Progresso Interdisciplinare delle Scienze - è una libera associazione sorta a promozione e difesa dell'Eterodossia credibile, spesso identificata con una 'Ortodossia revisionista' (citaz. da Giorgio Giordano blogger de La Macchina del Tempo - Paleostorie La Macchina del Tempo ) dove si fa riferimento a visioni diverse del passato umano spesso lontane dall'ufficialità.
Al contempo ASPIS è:

'[...] non solo la ricerca, ma anche la difesa della verità da un rumore di fondo mediatico che oggi, specialmente grazie alle nuove tecnologie come internet, troppo spesso rischia di sostituirsi alla realtà dei fatti. La ricerca eterodossa, il desiderio di conoscenza, la chiarezza divulgativa e l’onestà intellettuale costituiscono i quattro punti cardinali dell’Associazione Scientifica per il Progresso Interdisciplinare delle Scienze'

(citaz. da Roberto Bommarito, nota di apertura in homepage su A.S.P.I.S. )

ASPIS sostiene la diatriba versus l'Autore oggetto di polemica su 'Confutatio' poiché 'Confutatio' stessa è co-fondatore dell'Associazione.
L'obiettivo è quello di costruire dei caposaldi riflessivi, anche di frontiera, ma disciplinando le polluzioni incontrollate della fantasia, riportando alle necessarie definizioni scientifiche che sono strutturali tanto all'Ortodossia quanto all'Eterodossia.

La riflessione che segue è di questo tenore.
Di Fabio Marino, volentieri pubblichiamo:

Neoevemerismo - Breve definizione (Fabio Marino per A.S.P.I.S.)

Neoevemerismo – Breve definizione

Evemero, chi era costui?
Evemero da Messina (in gr.: Εὐήμερος, in lat.: Euhemerus; Messina, ca. 330 a.C. – Alessandria d’Egitto, ca. 250 a.C.) è stato un filosofo, storico e scrittore greco antico d’età ellenistica.” (cit.) Detta così, in effetti, sembra quasi di trovarsi davanti davvero al classico Carneade di manzoniana memoria. Invece, il filosofo greco è passato alla storia per una sua sorprendente ipotesi, che non ha mancato di lasciare tracce pesanti nell’evoluzione filosofica, teologica e spirituale dell’Umanità. Il buon Evemero, infatti, con intuizione non necessariamente infelice, teorizzò che gli Dei in quanto tali (cioè Esseri Superiori da cui dipendeva il destino degli Uomini) non esistevano affatto. Essi rappresentavano, secondo lui, il ricordo romanzato di uomini venerabili e potenti, che, nel corso delle generazioni, erano stati divinizzati e resi Dei immortali, ciascuno secondo le proprie capacità umane originali. Evemero espose le sue concezioni filosofico/teologiche nell’opera Ἱερὰ ἀναγραφή (“Hierà anagraphé“, tradotta da Ennio come “Sacra scriptio“), in cui, paradossalmente, di sacro vi è ben poco; l’opera stessa è giunta fino a noi solo in frammenti e per via di tradizione riportata e riadattata nel corso dei secoli. Gran parte di ciò che conosciamo delle sue idee lo dobbiamo a Diodoro Siculo.
Nella “Storia sacra” vi è il racconto di un viaggio immaginario (ampia consuetudine letteraria e didascalica dell’epoca), in cui viene descritta una città ideale (Pancaia Παγχαία- o Panchea), sita in un’isola dell’Oceano Indiano (già noto ai tempi di Alessandro il Grande); questa città, secondo “canoni” classici, è retta attraverso un sistema collettivista, dal quale si dipana poi l’impianto evemerista.
Non male, come intuizione: lo si deve riconoscere. Una interpretazione di tal guisa, razionale e “fredda”, deve essere comunque apprezzata, specialmente se la si inquadra nel contesto storico, pur sempre razionalista e (oserei dire) “pre-scientista” della Grecia del IV-III secolo a.C. Rappresenta di certo, insomma, un vero salto in avanti, se raffrontato alla allora nascente dicotomia fra religiosità e spiritualità spesso a carattere magico e superstizioso da una parte, e un ateismo ante litteram privo di basi antropologiche, dall’altra. In assenza di basi concrete, e basandosi soltanto su un’intuizione a priori, Evemero getta le basi per un sistema che, apparentemente destinato ad essere presto dimenticato, rimase ben vivo, alimentando dispute teoriche a cadenza quasi periodica.
Oggigiorno, tuttavia, l’evemerismo (di cui si può trovare un breve riassunto FINANCO su Wikipedia) non rappresenta più una corrente di rilievo nella filosofia ateo/scientista, che utilizza legittime argomentazioni di altro tipo, non ultime quelle indicate fin dai tempi di Freud, e che attingono a piene mani a constatazioni di tipo analitico. Per correttezza, suggerisco anche la lettura di considerazioni di verso opposto a quelle freudiane, ancorché garbatamente polemiche (e non prive, comunque, di pregio).
Una definizione “datata”, ma corretta, del termine si trova qui, da autorevole fonte. Personalmente, ho iniziato ad individuare con questo termine la tendenza (purtroppo, spesso legata a biechi interessi solo editoriali) a voler “interpretare-senza-interpretare-ma-facendo-finta-che” con una notevole -diciamo…- disinvoltura alcuni famosi testi sacri, in primo luogo la Bibbia. Queste interpretazioni propugnano invariabilmente l’idea (basata sul nulla, nella migliore delle ipotesi) che la Bibbia, specialmente il Pentateuco (i primi 5 libri dell’Antico Testamento, tradizionalmente attribuiti a Mosè), sia non già il Libro Sacro di un popolo e di tre Religioni, ma il resoconto semplicione di semi-barbari primitivi di uno sbarco alieno in grande stile sulla Terra. In altri termini, gli Elohim sarebbero alieni, e YHWH (il Dio degli Ebrei e dei Cristiani) uno di loro, per giunta neppure tanto sveglio e niente affatto perbene. Come si vede, una visione “moderna”, e quindi neo-evemerista, delle ipotesi di Evemero. Nulla di originale, quindi. Con l’aggravante che, in questo caso, non esiste alcun percorso storico-filosofico serio che conduca a simili risibili affermazioni.
Per quel che mi consta, a parte numerosi tentativi nel corso dei secoli presto caduti giustamente nel dimenticatoio, la corrente neo-evemerista iniziò il suo chiassoso e poco credibile percorso negli anni ’60 del Novecento, allorquando il rev. Barry Downing (statunitense, e, come molti suoi conterranei, incline al sensazionalismo: “Absit iniuria verbis“), dottore di ricerca sul rapporto Scienza-Religione all’Università di Edinburgo , scrisse “The Bible and Flying Saucers” (1968, 1997), “passando il concetto” al famoso Erich von Daniken (dei cui errori e plagi parleremo in altra circostanza). A seguire, sulle medesime orme del Reverendo (il quale sosteneva che gli angeli della Bibbia erano in realtà alieni e che furono costoro a parlare a Mosé sul Monte Sinai, monte da cui il Profeta sarebbe salito di un UFO appositamente per ricevere le Tavole della Legge, nonché che Gesù era un extraterrestre mandato sulla Terra per redimere il mondo dai suoi orribili peccati…) si pose il giornalista francese Claude Vorilhon. Ribattezzatosi Rael, quest’ultimo diede forma teologica agli assunti di Downing, creando una vera e propria religione (il Raelismo), che conterebbe circa 40.000 seguaci.
Oggi, sull’onda decisamente acritica di un’adesione ad una visione neo-millenaristica della Religione (segnatamente quella di origine giudeo-cristiana), impazzano i “testi” e gli “articoli” del sig. Mauro Biglino, il quale, in buona sostanza, indirizza la sua “azione scientifica” nel senso di raffazzonate “traduzioni”, non riconosciute da alcuno “al di fuori di lui” e dei suoi seguaci. Basta visitare il sito di Consulenza Ebraica, per leggere della ilarità suscitata dalle fantasiose interpretazioni di questo Autore.
Per quanto riguarda la definizione di “neo-evemerismo”, penso possa bastare. Per quanto riguarda, invece, le fantasie in puro stile “Guerre Stellari” di taluno, ci torneremo. Con un’avvertenza: noi non spariamo mai, né con cannoni, né con altro. Noi ARGOMENTIAMO, se del caso “a contrariis”. Comunque, se qualcuno intende suonare le sue trombe, A.S.P.I.S. ed io suoneremo le nostre campane.

© 2013 dr. Fabio Marino

giovedì 10 ottobre 2013

Il sacrificio dei sacrifici

di Niccolò Bisconti, laureato all’Università di Siena in Scienze dei Beni Archeologici ad Indirizzo Professionalizzante ora è iscritto alla laurea Magistrale in Archeologia presso la medesima università. Dal 2008 ha eseguito numerosi scavi e ricognizioni sulla Civiltà Etrusca a Populonia, nel Golfo di Baratti, nel comune di S.Vincenzo (Livorno). Nell’ambito dell’archeologia dei paesaggi ha svolto il progetto di “Valorizzazione del paesaggio urbano e rurale di Abbadia San Salvatore (Siena)”, dove è tuttora impegnato per il recupero dei beni archeologici locali. Dal 2012 collabora con il progetto universitario SB Research Group (SBRG) con il quale ha pubblicato alcuni articoli di ricerca e studio in particolare nel campo dell’archeoacustica

Volentieri pubblichiamo.


http://www.losai.eu 



LE INTERPRETAZIONI DEI SACRIFICI BIBLICI SECONDO MAURO BIGLINO SONO ATTENDIBILI?



Nell’articolo precedente consultabile al link 


 

sono state sintetizzate le incongruenze più grandi delle interpretazioni di Biglino fatte sulla Bibbia; per gli approfondimenti sulle questioni traduttive, linguistiche e filologiche rimando ai forum specializzati.

Abbiamo visto nel primo contributo che molto di ciò che scrive Biglino sulla Bibbia è infondato oppure assomiglia troppo a fantateorie recenti (Erich von Daniken, Barry Downing, Rael ecc.). Non deve essere la scienza a smentire Biglino, bensì dovrebbe essere egli stesso a dimostrare la fondatezza delle sue scoperte.
Come ho già detto in altre sedi, i miei brevi e modesti articoli non hanno lo scopo di smontare niente visto che l'ipotesi di Biglino non ha alcuna base scientifica. Quello che sto cercando di fare, con nemmeno troppi sforzi, è di invitare alla riflessione; sarà poi il lettore a decidere se approfondire oppure continuare a credere al “Sitchin italiano”.


Nel video GLI ELOHIM E LA CARNE BRUCIATA http://www.youtube.com/watch?v=-6iUqO3fpm4 Mauro Biglino dimostra di non avere la benchè minima conoscenza di tutto ciò che gravita intorno al complesso e variegato mondo dei sacrifici nei riti religiosi.  

Essendo impossibile elencare tutti i nomi degli studiosi di questo ambito per dovere citerò solo quelli più importanti: Wilhelm Schmidt, Angelo Brelich, Walter Burkert, fino poi arrivare ai più famosi Émile Durkheim, Marcel Mauss, Edward Burnett Tylor.

Riguardo invece all’analisi dei sacrifici di cui parla la Bibbia consiglio i libri di: Julius Wellhusen in Prolegomeni alla storia di Israele nel XIX secolo, Animal sacrifice in ancient Greek religion, judaism, and christianity, di Maria-Zoe Petropoulou e, per una ricognizione generale, Sacrifice in religious experience di Albert I. Baumgarten.



Riassumerò in breve il pensiero di Biglino sul significato dei sacrifici nella Bibbia, in particolare di quelli trattati nel Levitico 1-7. Egli sostiene che gli “Elohim (esseri alieni in carne ed ossa) amavano annusare degli odori particolari”, o meglio ancora “calmanti”; per questo motivo chiesero al popolo di Israele di eseguire determinati sacrifici. Uno degli odori più richiesti agli israeliti era l’odore della “carne alla griglia”; tuttavia in altre occasioni essi richiedevano altri particolari aromi (tutto ciò potrete visionarlo nel link del video su citato).

Biglino continua spiegando con estrema serietà che la teologia e gli stessi ebrei, interrogandosi sul senso del sacrificio, abbiano poi dato delle interpretazioni di carattere spirituale e/o religioso in seguito.

Con estrema convinzione Mauro Biglino svela poi il significato dei sacrifici: dopo le prime esplorazioni dell’uomo nello spazio, si è scoperto che anche il vuoto cosmico ha un odore particolare che ricorda, per l’appunto, quello della carne bruciata; applicando il sillogismo, Biglino arriva quindi alla conclusione che gli Elohim, essendo esseri provenienti dallo spazio molto probabilmente richiedevano determinati sacrifici bruciati per riprodurre lo stesso odore.



Prima di esporre brevemente cosa sia il sacrificio in generale e come siano suddivisi quelli biblici, c’è da precisare innanzitutto che l’odore dello spazio assomiglia sì a una bistecca alla griglia, ma anche ad un metallo riscaldato; inoltre c’è da aggiungere che a differenza di quanto riportato da Biglino nel suo video, nello spazio gli odori non si propagano, ma “accade che il tessuto della tuta sia superficialmente alterato dopo essere stato bombardato all' esterno da molecole di ossigeno atomico e radiazioni cosmiche normalmente presenti.

Non si capisce come mai Biglino ometta queste due importanti caratteristiche: forse perché stonanti con le sue assurde interpretazioni?

Fonte originale


Sono molte le domande che si potrebbero fare dopo questa assurda interpretazione dei sacrifici; ma lascio ai seguaci di Biglino il compito di rivolgergli le dovute questioni o dubbi.

Una piccola riflessione vorrei però condividerla con il lettore: perchè degli esseri alieni capaci di viaggiare nello spazio, ed avere automaticamente tecnologie incredibili hanno chiesto agli umani di fare dei barbecue? Non era più semplice riprodurre “l’odore spaziale” nei loro laboratori? E ancora, come si disponevano intorno all’olocausto per annusare gli odori del sacrificio?

Ad immaginare la scena vien da ridere, ma a pensare che ci siano persone che credono nelle tesi dell'Autore vien da piangere.



I SACRIFICI BIBLICI



Il sacrificio, (dal latino sacer+facere, ovvero “rendere sacro”) è un atto rituale diffuso in tutte le religioni del mondo: il suo significato intrinseco e le modalità di esecuzione variano molto da culto a culto. Tuttavia nel suo senso generale “sacrificare” esprime il concetto di porre in relazione il mondo umano con quello divino e/o spirituale attraverso uno scambio, che si concretizza appunto con l’atto del sacrificio. Occorre precisare che da un punto di vista terminologico i sacrifici sono delle offerte.

Come in tutte le religioni, anche in quella ebraica il sacrificio simboleggia l’atto in cui l’uomo entra in relazione con Dio, attraverso l’offerta di proprietà che permettevano la vita fisica di Israele come bovini, caprini, ovini, cereali, uva ed altri alimenti.

Nei capitoli 1-7 del Levitico, vengono elencate le norme rituali per eseguire i sacrifici e le offerte, (http://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Lev1-7&formato_rif=vp) che possono essere sintetizzate in:


- oblazioni di cibo: comprende le offerte in generi alimentari come i cereali, e il suo significato è di riconoscenza a Dio (Levitico 2:1-6)

- olocausti: è un sacrificio di tipo animale, in cui l’animale viene ucciso, messo sull’altare e bruciato ( Levitico 1:3-17)

- i sacrifici di ringraziamento o comunione; (Levitico 3:1-17)

- i sacrifici di espiazione per i peccati:  questa tipologia di sacrificio serviva per i peccati commessi nei confronti di Dio (Levitico 4:1-5:13)

- i sacrifici di riparazione per le colpe; questo a differenza di quelli di espiazione era per riparare i peccati commessi verso le persone (Levitico 5:14-6:7)

- i sacrifici votivi o volontari; ( Levitico 7:16,17- 22:21,27- Numeri 6:21- 15- 30:11)

Mauro Biglino, proprio come Sitchin (http://www.sitchiniswrong.com/) utilizza le parti 'utili alla causa', le estrapola dal loro contesto costruendoci sopra delle teorie decisamente fantascientifiche onde poi 'pennellarle' come verità. A riprova di ciò basta osservare come Biglino ometta di parlare di tutte le restanti offerte sopraelencate e del perché esse venissero richieste da Dio.

Anche nel caso del sacrificio dell’olocausto, Biglino tralascia volutamente un particolare descrittivo che rende il senso e spiega questa offerta:

“E poserà la mano sulla testa dell’olocausto, il quale sarà accetto all’Eterno, per fare espiazione per lui.” Levitico 1:4

Non si legge da nessuna parte che il Dio di Israele (per Biglino gli Elohim ovvero, ribadisco, veri e propri esseri in carne ed ossa) chiedesse sacrifici per bisogni fisiologici; tale interpretazione è una inverosimile e puramente arbitraria asserzione senza peraltro essere suffragata da riscontri oggettivi.
Leggendo il Levitico dai capitoli 1-7 si comprendono bene i motivi e le finalità dei sacrifici. (http://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Lev1-7&formato_rif=vp)
Il Dio di Israele in questi passi si rivolgeva a popoli ancora primitivi: i sacrifici, quindi, rappresentavano l’atto di offrire qualcosa di vitale e importante a Dio, un atto di devozione o di espiazione adattato alla mentalità “immatura” e pagana del tempo.

Il nuovo Dio si adatta ai vecchi rituali pagani per poi farli scomparire lentamente in un processo di “evoluzione intellettiva/spirituale”.

Si comprenderà che il sacrificio è solo un rituale esteriore, ed esso è privo di senso se non fosse eseguito con il cuore, un pò come un regalo che facciamo ad una persona magari solo per dovere o apparenza:

  “ [...]poiché voglio l'amore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocausti.” (Osea 6,6)

In questo passo si evince la comprensione dell’essenza del sacrificio da parte del profeta, ciò che Dio vuole veramente dall’uomo:

“[...] Mangerò forse la carne dei tori? Berrò forse il sangue dei capri?Offri a Dio come sacrificio la lode e sciogli all'Altissimo i tuoi voti; invocami nel giorno dell'angoscia: ti libererò e tu mi darai gloria”  (Salmo 49)

Altri esempi: 1Sam 15,22 /  Is 1,10-17 / Sal 39,7-11.

Biglino, con un atto che somiglia più ad astuzia intellettuale che ad una effettiva recherche, non tiene conto di questi passi perché altrimenti collimerebbero con la sua teoria fondata sugli alieni creatori e colonizzatori.

In tutte le religioni è presente il gesto del sacrificio ed è in quest’ultimo che vi si ritrova l’essenza della religione. Le interpretazioni di Biglino riguardo al sacrificio biblico sono più simili ad un 'b-movie' di fantascienza e il ritenerle vere è un errore poiché nessun documento (tranne forse i libri dello studioso) ne attesta la validità.

In conclusione se alla frase di Verderame:


“[...] Sitchin, come altri autori del genere, costruisce le sue teorie sulla traduzione di passi e non sull’interpretazione del testo originale”


sostituissimo Sitchin con Biglino, il risultato non cambierebbe. Abbiamo due scrittori dotati senz’altro di grande fantasia, ma del tutto privi di scientificità.



FONTI:



Baumgarten, A., Sacrifice in religious experience

D’Agostino, B., Società dei vivi, comunità dei morti: un rapporto difficile, Dialoghi d'Archeologia.

Favole, A., Resti di umanità.

Furlani, G., Il Sacrificio nella religione dei Semiti di Babilonia e Assiria.                                   
Gemeren, W., Evangelical Dictionary of Theology.                                                                    
Wellhusen, J., Prolegomeni alla storia di Israele.                                                              

di Niccolò Bisconti, laureato all’Università di Siena in Scienze dei Beni Archeologici ad Indirizzo Professionalizzante ora è iscritto alla laurea Magistrale in Archeologia presso la medesima università. Dal 2008 ha eseguito numerosi scavi e ricognizioni sulla Civiltà Etrusca a Populonia, nel Golfo di Baratti, nel comune di S.Vincenzo (Livorno). Nell’ambito dell’archeologia dei paesaggi ha svolto il progetto di “Valorizzazione del paesaggio urbano e rurale di Abbadia San Salvatore (Siena)”, dove è tuttora impegnato per il recupero dei beni archeologici locali. Dal 2012 collabora con il progetto universitario SB Research Group (SBRG) con il quale ha pubblicato alcuni articoli di ricerca e studio in particolare nel campo dell’archeoacustica - See more at: http://www.losai.eu/sacrifici-biblici-le-interpretazioni-di-mauro-biglino-sono-attendibili/#sthash.Xv1eJdPW.dpuf
di Niccolò Bisconti, laureato all’Università di Siena in Scienze dei Beni Archeologici ad Indirizzo Professionalizzante ora è iscritto alla laurea Magistrale in Archeologia presso la medesima università. Dal 2008 ha eseguito numerosi scavi e ricognizioni sulla Civiltà Etrusca a Populonia, nel Golfo di Baratti, nel comune di S.Vincenzo (Livorno). Nell’ambito dell’archeologia dei paesaggi ha svolto il progetto di “Valorizzazione del paesaggio urbano e rurale di Abbadia San Salvatore (Siena)”, dove è tuttora impegnato per il recupero dei beni archeologici locali. Dal 2012 collabora con il progetto universitario SB Research Group (SBRG) con il quale ha pubblicato alcuni articoli di ricerca e studio in particolare nel campo dell’archeoacustica - See more at: http://www.losai.eu/sacrifici-biblici-le-interpretazioni-di-mauro-biglino-sono-attendibili/#sthash.Xv1eJdPW.dpuf

lunedì 7 ottobre 2013

Il Culto dei Cargo: citazioni supportate da fonti inattendibili e scienziati inesistenti

Il mio consiglio è di seguire attentamente il video.
Spero davvero che l'Autore in questione su Confutatio ci smentisca per non rimanere, nuovamente, basiti come nel caso del razzo egizio riportato nella prima Opera e rivelatosi poi una bufala in photoshop non preventivamente verificata.

Di seguito:


martedì 1 ottobre 2013

Dovuta precisazione

Sono stato costretto a cancellare il topic 'Nuove Voci si Levano' che comunque trovate al seguente indirizzo:
http://www.gianlucamarletta.it/wordpress/2013/08/niccolobisconti/#comment-24120
poiché redatto da un certo Niccolò Bisconti che, aldilà delle lecite considerazioni sul lavoro dell'Autore confutato su questo blog, ha realizzato il proprio articolo prendendo qua e là considerazioni precedenti di collaboratori come Il Cecca, Fabio Marino e anche il sottoscritto.

Pertanto, pur considerando sempre un vantaggio far girare le riflessioni, è necessario che queste - qualora non proprie - siano accompagnate da citazioni e riferimenti chiari.

Grazie e perdonate la cassazione del post ma si è resa necessaria per la serietà che contraddistingue 'Confutatio'.